LUNEDI', 5 OTTOBRE 2020
A Gesù viene posta una domanda ben precisa: "Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?" Per vita eterna si intende in questo contesto la vita dopo la morte, cioè la beatitudine, la pace, la gioia eterna. Gesù rimanda alla Legge antica. È la Scrittura la fonte di ogni sapienza, scienza, conoscenza della volontà di Dio. Si toglie la Scrittura da fonte della conoscenza, verità, scienza, sapienza, si entra nel pensiero dell'uomo. La volontà dell'uomo viene elevata a principio di azione. Non la razionalità, ma la volontà. È bene ciò che l'uomo vuole sia bene ed è male ciò che l'uomo decide sia male. Per volontà il bene è dichiarato male e il male viene elevato a legge di bene. La vita eterna si eredita amando Dio e il prossimo secondo la Legge del Signore. Va detto subito che nella Scrittura nulla è lasciato alla volontà dell'uomo e neanche alla sua razionalità. La razionalità serve all'uomo per convincersi che quello che Dio ha stabilito come bene è veramente bene e quello che ha dichiarato male è veramente male. Basta usare un po' d'intelligenza e si potrà constatare come fuori della legge del Signore non c'è vita. Tutti i mali sociali, religiosi, civili sono il frutto della non osservanza della Legge del Signore. La vita è nell'obbedienza alla Legge così come essa è stata data. Si obbedisce, si entra nella vita. Si disobbedisce, si cammina in un sentiero di morte. Si è nella vita oggi, si passa nella vita eterna domani. Si è nella morte oggi, si trasloca nella morte eterna domani.
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