GIOVEDI', 15 OTTOBRE 2020
Santa Teresa è stata riconosciuta dottore della Chiesa, perché nei suoi scritti ha saputo esprimere i segreti della vita spirituale e spiegarli agli altri, parlando veramente dall'abbondanza del cuore. E' un piacere leggere i suoi scritti, per la spontaneità dello stile che li fa assomigliare non a dei trattati di teologia, ma ad una viva conversazione con una donna colma di Dio e che appunto racconta come ha incontrato Dio su tutte le sue strade, come ha lavorato con Dio per fondare ovunque carmeli che fossero centri di intensa vita spirituale. Il profeta è sempre una persona scomoda, temibile perché dice la verità che spesso vogliamo nascondere. La storia si ripete ogni volta: il profeta viene riconosciuto tale quando non c'è più. Quando ce lo troviamo davanti infatti lo ascoltiamo malvolentieri. Egli rovina i nostri progetti, ci fa sperimentare la distanza che ancora ci separa da Dio, ci rende tristi, perché se non fosse per le sue parole ci saremmo sentiti a posto. Eppure abbiamo sempre bisogno di profeti, anche se riusciamo ad apprezzarli solo troppo tardi. Abbiamo bisogno di chi ci dica le cose in faccia, di chi riesca a troncare di netto quel velo di falso pudore che ci rende estranei alla verità. Abbiamo bisogno di chi ci faccia scoprire l'inconsistenza della nostra religiosità, dei falsi idoli che ci costruiamo senza neanche accorgercene. La parola di Gesù possiede la forza di scardinare anche quei sepolcri, quei mausolei dove forse vorremmo, ancora oggi, rinchiudere la memoria dei profeti, sperando di continuare a fare quello che vogliamo, senza sentirli più mentre ci ricordano le nostre malefatte!
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