MERCOLEDI', 31 MARZO 2021
«Uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: "Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?". E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnare Gesù». Mentre mangiavano, Gesù disse: "In verità in verità vi dico: uno di voi mi tradirà". Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: "Sono forse io, Signore?". Ed egli rispose: "Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà". Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». La liturgia della Parola della Settimana santa ci propone varie volte la figura inquietante e tenebrosa di Giuda, il traditore. E anche oggi non è da meno. Questo ci serve da severo ammonimento su quanto può succedere anche ad un Apostolo, come Giuda, che per tanto tempo è stato alla scuola del Maestro, ha ascoltato la sua Parola e ha goduto della sua amicizia. Tradire Gesù non è poi così difficile come sembra: basta non credere al suo Amore, non lasciarsi amare e non lasciare che Egli perdoni i nostri piccoli o grandi tradimenti e seguire il nostro orgoglio.
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