GIOVEDI', 28 APRILE 2022
Gesù è il Figlio di Dio. È sempre stato vicino a suo Padre e sarà in eterno vicino a Lui. È sceso sulla terra in un momento della storia. La sua morte sulla croce rappresenta una nuova elevazione. Da un punto di vista puramente umano, la croce è la sconfitta definitiva di Gesù; la sua morte è il fallimento di tutti i suoi progetti terreni. Dal punto di vista di Dio, la croce di Gesù rappresenta la vittoria di Dio sul mondo e significa la nostra salvezza. Se noi crediamo in Gesù, Figlio di Dio, abbiamo già la vita eterna. Gesù è il germe della speranza attraverso il quale Dio agisce nel mondo. Dio è diventato un altro, si è fatto uomo. Quindi anch'io posso diventare un altro. Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Pietro, tutto nuovo dopo la Risurrezione, proclama coraggiosamente, a nome anche degli altri Apostoli, il principio fondamentale della libertà della fede e della coerenza di vita dei cristiani. Bisogna obbedire a Dio, anche a costo di apparire impopolari di fronte alla mentalità corrente. Purtroppo oggi molti cristiani, o per rispetto umano, o per non correre il rischio di vedersi disprezzati ed emarginati, preferiscono adattarsi al mondo circostante e, come si dice, al così fan tutti, e assumere il colore dell'ambiente in cui vivono. Obbedire a Dio vuol dire anzitutto saper fare scelte coraggiose che costano, e non soltanto nelle grandi occasioni, ma anche nella vita di tutti i giorni, nei piccoli gesti del vivere quotidiano. Oggi il nostro mondo, più che di maestri, ha bisogno di veri testimoni, che sappiano annunciare il Vangelo nella testimonianza coerente di una vita conforme al Vangelo, andando anche contro corrente, quando è necessario. Signore, rendici umili e coraggiosi testimoni del tuo Vangelo, anche quando ciò richiede di vincere la nostra timidezza e la nostra paura, che ci portano a nascondere la nostra chiara identità cristiana. Gli iniziati a Cristo dovrebbero mostrarsi e comportarsi in tutta la loro vita come nelle chiese, ove prendono una figura più veneranda. Invece, usciti di chiesa, depongono la loro religione e si fanno simili ai molti con i quali trattano; e ancor più, deposta la loro finta e ipocrita gravità, mostrano la loro personalità, prima nascosta. Dopo aver ascoltato con venerazione la Parola di Dio, la lasciano dove l'hanno ascoltata e se ne vanno fuori con gli atei.
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