VENERDI', 3 GIUGNO 2022
La Chiesa è responsabilità nostra. Un giovane laico di vent'anni, dirigente della Chiesa in periodo di persecuzione ci è di testimonianza per ricordarci che tutti i cristiani devono assumersi la loro parte di responsabilità nelle loro comunità. Il popolo dei martiri è formato di anglicani e cattolici. Insieme, col loro sangue, testimoniano l'unità dei cristiani e ci esortano a lavorare più attivamente per essa. Chiede Gesù a Pietro: "Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?" Gesù mette un po' alla prova Pietro. Egli si è dimostrato fedele ed infedele, sciocco ed intelligente allo stesso tempo. Eppure la scelta di Gesù non cambia. Lo vuole capo e pastore del gregge. Lo vuole pescatore di uomini e capo della nascente comunità cristiana, della Chiesa. Non lo vuole perfetto e infallibile, ma lo desidera consapevole della propria fragilità e della propria forza. Lo desidera "perdonato" e consapevole di essere tale. Lo desidera umile, abbandonato e per questo fedele. Se dovessimo guardare con occhi disincantati la storia di Pietro non ha nulla di eroico, di nobile e di desiderabile. Eppure è uno dei testimoni privilegiati che Dio stesso ci mette davanti, a modello della novità che la sua Parola ha portato. Nell'amore accolto e corrisposto si trasforma la fragilità in forza, l'infedeltà in fedeltà, la paura e la viltà in coraggio. Signore, Pietro illumini le nostre contraddizioni e ci aiuti a vederle come terreno possibile di incontro con te, per fare con te meraviglie, oltre la nostra misura. Dalla sequenza allo Spirito Santo sentiamo: "Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato."
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