LUNEDI', 29 AGOSTO 2022
Giovanni sigilla la sua missione di precursore con il martirio. Erode Antipa lo fece decapitare. Egli è l'amico che esulta di gioia alla voce dello sposo e si eclissa di fronte al Cristo, sole di giustizia: «Ora la mia gioia è compiuta; Egli deve crescere, io invece diminuire». Alla sua scuola si sono formati alcuni dei primi discepoli del Signore. Ultimo profeta e primo apostolo, egli ha dato la sua vita per la sua missione, e per questo è venerato nella Chiesa come martire. Fin dal sec. V il 29 agosto si celebrava a Gerusalemme la memoria del Precursore del Signore. La figura di Giovanni Battista è intimamente legata a quella di Cristo. Già, prima ancora della nascita, al saluto di Maria sussulta di gioia nel grembo di Elisabetta. Sarà poi lui ad additare al mondo l'Agnello di Dio. Sarà lui il testimone della Voce dall'alto che lo proclama figlio di Dio, mentre lo battezza nelle acque del Giordano. Riceverà un grandissimo elogio da parte del Signore: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista». La sua grandezza brillerà di luce piena quando la sua testimonianza alla verità assumerà le caratteristiche dell'eroismo. Con la stessa franchezza con cui ha annunciato Cristo, denuncia al mondo l'immoralità di un potente, ben sapendo i rischi a cui si espone. L'odio dei potenti, quasi sempre sfocia nella vendetta verso chi osa denunciare i loro misfatti. È ormai perenne purtroppo la convinzione che certe voci scomode debbono tacere. È accaduto a Gesù e dopo di lui ad una schiera innumerevoli di testimoni intrèpidi e coraggiosi. Il rimprovero, anche il più meritato, o induce alla conversione o alimenta l'odio. Giovanni precede Cristo nel martirio e conduce così la sua intrepida testimonianza, fino al martirio, fino al suo Calvario, senza piegarsi alle comode politiche.
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