LUNEDI', 10 OTTOBRE 2022
Gesù ci chiama alla penitenza. Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino: "Convertitevi e credete al Vangelo". Di fronte a noi al tribunale appariranno molti testimoni che hanno accolto i segni che chiamano alla conversione: la regina di Saba che ha riconosciuto in Salomone il segno divino, gli abitanti di Ninive che si sono convertiti alla voce di Giona profeta e molti altri. Sul mondo contemporaneo incombe la sentenza del Signore ad Abramo: Se si trovassero persone giuste, il mondo non sarebbe rovinato. Con l'adesione all'invito a convertirci, possiamo essere tra i dieci giusti. «Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù». La libertà è un diritto, un'opportunità delle persone. È un valore che nel tempo ha fatto fatica a districarsi da cattive e parziali interpretazioni. La libertà intesa non in senso astratto, deve esprimersi dentro le relazioni, che sono di per sé un vincolo. È facile che da ciò emergano contraddizioni. La mia libertà è pagata sempre dalla non libertà di qualcun altro. Eppure all'insegna della libertà noi siamo stati creati e possiamo riconoscere il Creatore e scegliere di mantenerci in relazione con Lui, scoprendo la possibilità di una relazione costruttiva con tutte le altre creature. Ci è data la capacità di difenderci da ogni forma di schiavitù. Signore, la comunità educante che ogni giorno tentiamo di costruire, aiuti tutti, i giovani in particolare, a riconoscere e amare la propria libertà, esprimendola poi in azioni responsabili di solidarietà e servizio. Chi rinuncia a tutto, persino a se stesso, per seguire Gesù, entra in una nuova dimensione della libertà, che san Paolo definisce "camminare secondo lo Spirito". Questa nuova forma di libertà acquistataci da Cristo consiste nell'essere a servizio gli uni degli altri. Libertà e amore coincidono! Al contrario, obbedire al proprio egoismo conduce a rivalità e conflitti.
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