GIOVEDI', 13 OTTOBRE 2022
I discepoli di Gesù non hanno sofferto invano il loro martirio, poiché questo ha raggiunto il suo culmine con Gesù Cristo a Pasqua. Egli invia i suoi apostoli per diffondere la sua Parola e il mondo continua a perseguitarli e a respingerli. In questo brano di Vangelo Gesù si rivolge certamente al popolo d'Israele che rifiuta il suo messaggio, ma in modo più vasto Gesù si rivolge all'umanità intera che si chiude in una verità parziale che difende con la violenza. Per questo motivo i credenti devono affrontare le sofferenze e le persecuzioni, dando così testimonianza alla verità divina che illumina la nostra vita. La giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo per tutti quelli che credono. Vogliamo ricordarci che il termine "giustizia" nella Bibbia ha un significato molto ampio e profondo. Significa anzitutto l'infinita santità di Dio. Tanto nella Legge di Mosè come nei Profeti che sono l'asse portante dell'Antico Testamento, la giustizia si rivela come una luce che illumina con forza e sprona il cammino dell'uomo. San Paolo poi qui aggiunge un'affermazione molto importante: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. La giustizia di Dio è dunque questa grande luce, ma ci viene specificato che opera in noi oggi se crediamo nella persona di Gesù Cristo. La salvezza viene da Lui; la Salvezza è Lui stesso per noi, ma bisogna spalancare il cuore e la vita con quella fede operante nella carità di cui altrove parlano S. Giacomo e S. Paolo. Signore, noi crediamo; aumenta però la nostra fede perché diventando operativa, ci renda sempre più capaci di accogliere la tua giustizia, cioè la tua divina santità operante con infinito amore. La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili, ma nel farle ogni volta con più amore.
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