LUNEDI', 17 OTTOBRE 2022
Nelle tre virtù teologali la speranza si trova tra la fede e la carità: si appoggia alla fede e dà slancio alla carità. I cristiani sono uomini e donne ricchi di una grande speranza, sanno di essere cittadini del cielo e di là aspettano come Salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo Corpo glorioso. Anche il Signore, nel Vangelo di oggi, ci anima a una grande speranza: la speranza di conservare la nostra vita per la vita eterna, di essere con Lui dove Egli è, cioè nella gloria del Padre e di essere onorati dal Padre: "Se uno mi serve, il Padre lo onorerà". Appellandosi a una legge in sé corretta, ma semplicemente "laica" e dunque tendenzialmente atea, l'uomo rimuovendo la legge di Dio rivendica quanto gli spetta. Se scoprissimo ogni giorno di più il valore della vita e quale grande tesoro abbiamo già tra le mani, non commetteremmo l'errore di sciupare la cosa più preziosa, cioè l'amicizia con Lui. Lo ringrazieremmo ed esulteremmo di gioia, perché Egli è in grado di far abbondare in noi ogni grazia. Donaci la semplicità di cuore, Gesù, per poterci accontentare di quanto ci doni giorno dopo giorno, e la capacità di stupirci, perché anche se la pesantezza della vita rischia di farci perdere lo slancio della riconoscenza, non ci mancherà mai una tua carezza e una consolazione che viene da Te. In verità gli squilibri di cui soffre il mondo contemporaneo si collegano con quel più profondo squilibrio che è radicato nel cuore dell'uomo. È proprio all'interno dell'uomo che molti elementi si contrastano a vicenda.
|