GIOVEDI', 27 OTTOBRE 2022
Gesù ce lo assicura: Dio è salvezza. Fin dall'inizio della sua vita, i titoli che vengono attribuiti al Figlio della Vergine di Nazaret sono: "Messia" e "Salvatore". Essi indicano il senso stesso dell'essere e della missione di Gesù. "Ecco, io scaccio i demoni e compio guarigioni oggi e domani". Vuole essere tutto per loro, perché sono indifesi e completamente dipendenti da Lui. L'impegno della sua persona è completo. Egli rischia la propria vita e non soltanto per l'amore di Gerusalemme. L'atteggiamento di Gesù e in particolare il suo affetto per noi sono i medesimi da duemila anni. Seduto alla destra del Padre, ancora oggi ci rivolge un invito ogni volta che ascoltiamo la sua Parola. Conosce la nostra incostanza che, benché esclami felicemente: "Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore", questo è un entusiasmo che non durerà. L'"Osanna" può presto trasformarsi nel "Crocifiggilo" dei Giudei. Il Signore sa che ne va della sua vita. Gli uomini non hanno accettato nemmeno che Egli si desse loro completamente. A volte l'amore non è riamato. Ma, se l'amore va al di là di una ricerca di appagamento personale, anche quando viene respinto, non rinuncia all'essere che ama. "Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta". E ciò precisamente testimonia l'amore di Gesù: l'amore di Cristo diventa tangibile. Ecco perché ci salva. Perché "morire a Gerusalemme" non è la sua ultima azione. Il "terzo giorno" assicura definitivamente la luce della Risurrezione. Contro tutte le difficoltà e tentazioni che ci vorrebbero separare dall'Amore di Dio, non scoraggiamoci, non perdiamoci mai d'animo, ma ricordiamoci che siamo sempre tra le braccia dell'Amore del Padre, da cui niente e nessuno mai potrà strapparci. "Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell'amore per il Tuo Santo Nome, poiché Tu non privi mai della Tua guida coloro che hai stabilito sulla salda roccia del Tuo amore".
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