MERCOLEDI', 1 FEBBRAIO 2023
La fede è necessaria perché il Signore possa agire liberamente e donare abbondantemente le sue grazie. La Scrittura va in profondità: dobbiamo essere felici che il Signore ci corregga non soltanto perché è una occasione per progredire, ma perché così la nostra relazione con Lui diventa più stretta. È dunque un motivo di fiducia tanto più grande se pensiamo che la nostra sorte è legata a quella di Cristo. Gesù insegna nella sinagoga di Nazareth e lo stupore, la meraviglia invadono il cuore, le orecchie, la mente dei presenti, che si interrogano: da dove gli vengono queste cose? Che sapienza è quella che gli è stata data? I presenti non sanno uscire dai propri schemi di pensiero, non vedono al di là della propria esperienza, non sanno guardare la realtà con occhi diversi! Sanno benissimo chi è quell'uomo, conoscono tante cose su di Lui! Converti, Signore, il nostro cuore. Dacci il coraggio di sospendere il giudizio, per riassaporare la grandezza e il dono della diversità di vedute, di percezioni e con umiltà convertirci dalla meraviglia alla fede, alla fiducia! Scrive l'Evangelista che Gesù si meravigliava della loro incredulità. Allo stupore dei concittadini, che si scandalizzano, corrisponde la meraviglia di Gesù. Malgrado sappia che nessun profeta è bene accetto in patria, tuttavia la chiusura del cuore della sua gente rimane per Lui oscura, impenetrabile: come è possibile che non riconoscano la luce della Verità? Perché non si aprono alla bontà di Dio, che ha voluto condividere la nostra umanità? In effetti, l'uomo Gesù di Nazareth è la trasparenza di Dio che in Lui abita pienamente. E mentre noi cerchiamo sempre altri segni, altri prodigi, non ci accorgiamo che il vero Segno è Lui, Dio fatto carne, è Lui il più grande miracolo dell'universo: tutto l'amore di Dio racchiuso in un cuore umano, in un volto d'uomo.
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