MARTEDI', 28 MARZO 2023
Gesù pronuncia una strana sentenza, in contraddizione con tutto il Vangelo, se tolta dal suo contesto: "Dove vado io, voi non potete venire". In altri termini, non possiamo seguire Cristo se siamo nel peccato, cioè se rifiutiamo Dio e Colui che Egli ha mandato, Gesù Cristo. Secondo san Giovanni, il rifiuto di Cristo è il peccato più grande. Come Mosè nei confronti del suo popolo, Cristo parla in nome di Dio. Mosè nel tempo in cui era il pastore del popolo di Israele, aveva ascoltato le seguenti parole: "Io-Sono mi ha mandato a voi. Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi". Il nome di Dio bastava agli Ebrei perché avessero fiducia in Mosè, per fuggire dalla schiavitù e partire verso la terra promessa. Evocando questo nome, che è il Suo nome, Gesù ricorda tutta la strada percorsa dalla schiavitù alla libertà, perché ciascuno di noi deve intraprendere questo cammino dalla morte alla vita. Per provare in sé questa Pasqua, bisogna credere in Gesù, credere che Egli è l'inviato, il Messia, e credere nelle Sue Parole. Allora si impara a seguirLo nel mistero pasquale, nella passione, nella morte sulla croce e nella risurrezione. Disse Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che Gli sono gradite». A queste Sue parole, molti credettero in Lui. "Voi siete di quaggiù, di questo mondo - io non sono di questo mondo, io sono di lassù". Gesù ci scuote, ci interroga sui "criteri che stanno alla base delle nostre scelte". La cornice di riferimento dei Farisei è il mondo di quaggiù, senza apertura, chiuso nella visuale delle cose materiali. Il loro punto di riferimento, la loro bussola, prescinde dal riferimento a Dio: per questo vivono nel peccato. Vivere nel peccato è non avere lo sguardo di Gesù sulla vita, quello sguardo che è aperto al Padre, quel Padre che ci ama, ci custodisce e ci fa sperimentare la vita vera. Signore aiutaci a vivere in comunione con Te per fare dei Tuoi pensieri i nostri pensieri, delle Tue scelte le nostre scelte, dei Tuoi sentimenti i nostri sentimenti. Il cristianesimo è una Persona, una Persona innalzata sulla Croce, una Persona che annientò se stessa per salvarci, che si è fatta peccato per amore. Non si capisce il cristianesimo senza capire questa umiliazione profonda del Figlio di Dio, che umiliò se stesso facendosi servo fino alla morte e alla morte di Croce. La Croce è il mistero dell'amore di Dio, che umilia se stesso. Dove è il tuo peccato? Vai a cercarlo nella Croce, nelle piaghe del Signore, e il tuo peccato sarà perdonato.
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