Martedì 9 Maggio 2023
Gesù è la vite e noi i tralci, non due parti distinte, ma i tralci, intesi come l'estensione della vite, ci rivelano chiaramente la relazione tra l'uomo e Gesù : è solo attraverso Gesù che passa la nostra linfa vitale e che possiamo produrre frutto. Siamo chiamati a rimanere in Gesù, perché possiamo accogliere nella nostra vita il miracolo dell'azione di Dio Padre per mezzo di Gesù.
La nostra è una condizione passiva? Certamente no, siamo chiamati a fare spazio alla linfa di Gesù, ad accogliere i gesti di cura del Padre, fidandoci del suo tocco, perché dalla nostra dimensione umana, non possiamo conoscere il Suo disegno su di noi.
“E ogni tralcio che porta frutto, lo pota, perché porti ancora più frutto”. I gesti della potatura, che sentiamo sicuramente violenti, inaspettati, come una difficoltà, un dolore, una malattia, un lutto, possono diventare occasione di crescita, se ci fidiamo delle mani del Padre.
Probabilmente adesso inizia ad essere più chiara l'insistenza con cui Gesù ripete il verbo “rimanere”, come se la ripetizione, accompagnasse la crescita di questa preziosa consapevolezza:
“rimanete in me io in voi”.
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