MERCOLEDI', 26 AGOSTO 2020
Chi vuole proteggersi e custodirsi dal male mai si deve alleare con il male. Quando il male si porta nella propria casa, prima o poi esso avrà il sopravvento su di noi. Già è difficile vincere il male che è in noi e che viene dal nostro cuore. Pensare di vincere il male che viene dal di fuori di noi e che abita con noi, è oltremodo difficile, se non impossibile. Quando poi il male ci tenta e noi ci lasciamo vincere, ci "sposiamo" con esso, che neanche si speri di poterlo vincere. Ci ha sconfitto una prima volta, ci sconfiggerà sempre. La vittoria sarà sempre del male, perché noi, dimorando con il male, siamo privi della grazia del Signore, della sua sapienza, della sua luce. Se il Signore volesse aiutarci, neanche potrebbe. Il male lo allontana dal nostro cuore. Entra in scena un'altra sorgente di male: la figlia di Erodìade. Questa con un ballo lussurioso annebbia la mente del re, il quale le fa un giuramento: "Qualsiasi cosa la ragazza gli avesse chiesto, lui gliel'avrebbe concessa. Fosse stata anche la metà del suo regno". La fanciulla si consiglia con la madre e questa all'istante le suggerisce di chiedere la testa di Giovanni il Battista. Il re nulla può fare. Comanda che Giovanni sia decapitato. Il racconto della morte di Erode deve insegnare ad ogni discepolo di Gesù che dal male deve stare lontano. Se vuole essere sempre vittorioso contro il male che viene dall'esterno, deve essere vincitore del male che viene a lui dall'interno.
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