SECONDA SETTIMANA DI OTTOBRE 2022

Data 7/10/2022 14:00:00 | Categoria: PAROLA DELLA SETTIMANA


SECONDA SETTIMANA DI OTTOBRE 2022


"La tua fede ti ha salvato". Il lebbroso samaritano, il solo straniero nel gruppo che è andato incontro a Gesù per supplicarlo. Il solo, anche, a ritornare sui suoi passi per rendergli grazie. Il suo gesto religioso, prostrarsi ai piedi di Gesù, significava anche che egli sapeva di non avere nulla che non avesse ricevuto. La fede, dono di Cristo, porta alla salvezza. "E gli altri nove, dove sono?". Gli altri nove avevano obbedito all'ordine di Gesù e si erano presentati ai sacerdoti, dando così prova di una fede appena nata. Ma non hanno agito di conseguenza, una volta purificati, tornando verso Gesù, la sola via per arrivare al Padre, mediatore indispensabile per la glorificazione di Dio. La misericordia di Gesù verso colui che non possiede altro che la sua povertà e il suo peccato, ma che si volge verso il Signore per trovare il perdono e la riconciliazione, non è solo fonte di salvezza personale, ma anche di reintegrazione nella comunità di culto del popolo di Dio. Nella Chiesa, la fede di coloro che sono stati riscattati diventa azione di grazie al Padre per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo. I lebbrosi, rivolgendosi a Gesù, sicuramente sono animati dal desiderio di ricevere qualcosa; forse non sperano nella guarigione, ma almeno in un'elemosina. Gesù invita i lebbrosi a presentarsi ai sacerdoti, deputati ad attestare i segni della guarigione. Il cambiamento richiede che ciascuno si riconosca lebbroso, perché chi pensa di non aver bisogno di Cristo non chiederà mai il suo aiuto. Poi è necessario disporsi in cammino in obbedienza alla Parola, anche se ancora non si è ottenuto quanto richiesto e persino se si pensa che sarà difficile ricevere quel beneficio. Mentre cammini ti accorgi che il dono è già promesso nell'atto creatore e scritto dentro di te; è mentre cammini che scorgi un orizzonte di bellezza che non avresti potuto cogliere se fossi rimasto fermo a crogiolarti. Poi inizia un'altra storia. Il gruppo si divide tra i molti e l'unico. Solo uno torna a ringraziare. Gli altri hanno obbedito al comando di Gesù, recandosi dai sacerdoti. Si sono inseriti in un percorso tradizionale, mentre la fede richiede qualcosa in più. Anche oggi alcuni dicono che credono in Dio, ma non sono praticanti. Questi non hanno conosciuto Cristo e non entrano in relazione con Lui. Fede è un contatto continuo con Gesù, è toccare il suo corpo masticando Parola e sacramenti, che hanno senso se conducono alla consegna libera e gioiosa della vita a Colui che si riconosce origine, sostegno e fine dell'esistenza. La fede chiede di essere celebrata nell'incontro tra un corpo ferito e guarito e quello del Salvatore; essa è un abbraccio che fa risuonare la gratuità di Dio e la gratitudine dell'uomo. «Alzati e va'» per iniziare nuovi cammini, da guariti diventare guaritori, da stranieri divenire intimi di Gesù. Questo dipende da quanto amore per Cristo la mia fede è capace di generare.







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