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PAROLA DELLA SETTIMANA : QUARTA SETTIMANA DI GENNAIO 2016
Inviato da Alba il 25/1/2016 16:50:00 (986 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA

 



"Oggi si è compiuta questa Scrittura, che avete udito con le vostre orecchie". Quali parole? Dal Libro del Profeta Isaia, che Gesù ha letto nella Sinagoga di Nazaret in giorno di sabato. La lettura che ha fatto è questa: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l'anno di grazia del Signore». In Gesù si realizza tutto questo. Si vede la tenerezza di Dio nei confronti dei bisognosi e si attua nella persona di Gesù, che per primo si è fatto povero. Oggi deve realizzarsi la liberazione e con Gesù noi stessi dobbiamo collaborare, affinché la liberazione avvenga intorno a noi, così che l'oggi non termini mai.


PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI GENNAIO 2016
Inviato da Alba il 18/1/2016 18:00:00 (979 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA





 


















Vediamo qui l'inizio dei segni compiuti da Gesù: il miracolo della trasformazione dell'acqua in vino alle nozze di Cana. Il passaggio dell'acqua per le abluzioni al vino può indicare il passaggio dall'antica Legge, l'acqua, alla Nuova Alleanza rappresentata dal vino. Era stata invitata alle nozze Maria, la Madre di Gesù e viene chiamato anche Gesù con i suoi discepoli. Maria si accorge del disagio in cui si trovano gli organizzatori della festa, quando constatano che non hanno più vino. Maria avvisa Gesù, poi, convinta che il Figlio interverrà per risolvere l'inconveniente, dice ai servi di eseguire qualunque cosa Gesù chieda a loro. Gesù dice ai servi di riempire di acqua le anfore e di portarne al Maestro di tavola. I servi ubbidiscono con precisione e il Maestro di tavola nota che ciò che sta assaggiando è vino e che è migliore di quello servito all'inizio del pranzo. Così Gesù ha eliminato il disagio che avrebbe rattristato quella festa di nozze. Con il suo intervento miracoloso Gesù celebra il nuovo e definitivo patto nuziale fra Dio sposo e l'umanità sposa, simbolicamente rappresentata da Maria che si è immedesimata nelle persone in difficoltà.

Maria ci aiuta a capire che anche nelle situazioni difficili si può sempre fare qualcosa. Ella pone attenzione alla situazione e, comunicatala a Gesù intuisce che Egli farà qualcosa, perciò parla ai servi perché siano pronti a realizzare ciò che Gesù avrebbe detto loro. Il miracolo di Cana diviene come un simbolo della nuova e definitiva alleanza che avrà il suo culmine nell'Apocalisse con il dialogo nuziale tra Gesù sposo e la Chiesa sposa.

Impariamo da Maria ad avere attenzione alle persone, per scoprire le loro necessità, anche se inespresse.
 

PAROLA DELLA SETTIMANA : SECONDA SETTIMANA DI GENNAIO 2016
Inviato da Alba il 10/1/2016 18:30:00 (1583 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA





Gesù, il Figlio unigenito di Dio, si pone nella fila dei peccatori, che vanno da Giovanni a farsi battezzare al fiume Giordano. Viene riconosciuto da Giovanni come Colui che deve venire, Colui che è più grande di lui, a cui egli non è degno di sciogliere i lacci dei sandali. Egli si ritrae perché non si sente degno di dargli il Battesimo, ma Gesù gli dice di compiere anche su di lui quel rito. Così avviene e Gesù si sofferma in preghiera. Ed ecco che si aprono i cieli e discende sopra di Lui lo Spirito Santo, mentre si ode una voce dal cielo: «Questi è il mio Figlio, l'amato, in cui ho posto il mio compiacimento!».

Perché Gesù si mette in fila con i peccatori, Egli che non conosce il peccato? Questo serve a comprendere la Sua Missione, quella di assumere il peccato su di sé, così che l'umanità peccatrice si incontra con Dio. Lo Spirito, poi, scende dall'alto sotto forma di colomba, quasi a compiere l'unzione battesimale. Gesù, insieme allo Spirito Santo, è Colui che libera l'umanità dal suo peccato e la voce del Padre suggella l'evento. Si compiace del Figlio che inizia il Suo Ministero immergendosi tra i fratelli peccatori.

Il Battesimo di Gesù anticipa l'evento del Calvario, in cui dà la Sua Vita per la salvezza di ogni uomo. Là si immerge nella morte, come qui si immerge nell'acqua. Qui si squarcia il cielo, mentre al momento della Sua Morte si squarcia il velo del Tempio. Sul Calvario Gesù dona a tutti lo Spirito Santo, al Giordano è Lui che Lo riceve. Sul Calvario si consegna a Dio chiamandolo Padre, mentre al momento del Battesimo è il Padre che lo chiama "Figlio". Tutta la Rivelazione di Gesù sta tra questi due momenti: il Giordano e il Calvario. Il Battesimo è come un seme che cresce per divenire sul Calvario l'Alberto della Croce. Tra questi due momenti si svolge la missione di Cristo attraverso la Predicazione, le Guarigioni, la Preghiera e l'estrema condivisione della vita dei fratelli. Con la Sua Vita terrena Gesù ha reso possibile il Battesimo, Sacramento che ci rende figli di Dio.

La vita di Gesù sia l'esempio per noi per aiutare tutti i nostri fratelli ad accogliere il progetto di Dio su ciascuno di loro.


PAROLA DELLA SETTIMANA : PRIMA SETTIMANA DI GENNAIO 2016
Inviato da Alba il 2/1/2016 10:00:00 (1234 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA




 
Siamo al prologo del Vangelo di Giovanni, in cui viene annunciato ciò che poi svilupperà nei successivi capitoli. Come all'inizio del Libro della Genesi, anche questo Vangelo comincia con le parole"In principio". È infatti un nuovo inizio, una storia nuova, quella in cui il Verbo si incarna nel seno della Vergine Maria e si fa Uomo. Il Verbo è Dio, è la Sapienza infinita, che si trova nel seno del Padre e che si umilia fino a farsi uomo come noi. Tutto ciò che esiste è stato fatto per mezzo di Lui; è Lui che possiede la vita e che è la Luce per gli uomini. Si è fatto precedere da un uomo di nome Giovanni, che verrà detto il Battista, cioè ikl Battezzatore. Egli doveva essere il testimone del Messia, cioè del Salvatore, della Vita, della Luce vera. Venne quella Luce destinata ad illuminare il Mondo, che era stato fatto per mezzo di Lui, ad illuminare ogni uomo. Questa Luce non sta solo fuori di noi, ma ci penetra dentro. Dio infatti è sia lontano che vicino, è inafferrabile, ma insieme ci avvolge, ci rende visibili agli altri, ci scalda, ci rende vivi. Coloro che accolgono la Luce divengono, per ciò stesso, figli di Dio. Basta che crediamo nel Nome di Dio, che possiamo diventare figli adottivi di Dio. Cristo ha rivelato il Padre, che nessuno ha mai visto ed ha portato nel Mondo la Grazia e la Verità.Dio ha consegnato  al Mondo la Legge per mezzo di Mosè, ma è il Figlio Unigenito di Dio che ci ha portato la Grazia e la Verità e ci ha rivelato il Padre. Rifiutando la Luce precipitiamo nelle tenebre e nella morte, eppure molti uomini non l'hanno accolta. Chiediamo a Dio la Sapienza, perché questa ci aiuti ad accogliere la Luce vera. La vita umana è fragile e la parola "carne" indica proprio questa debolezza che mostriamo nel nostro quotidiano. La meraviglia sta nel fatto che alla nostra estrema fragilità si unisce la Divinità. Dio è con noi e in noi: grazie, Signore!



 


PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE DICEMBRE 2015 E INIZIO GENNAIO 2016
Inviato da Alba il 27/12/2015 18:50:00 (1378 letture)


PAROLA DELLA SETTIMANA



Gesù si è fatto uomo per amore. In Lui possiamo riscoprire la bellezza della semplicità, dell'umiltà e della normalitàcon cui la Sacra Famiglia per tanti anni ha vissuto a Nazaret. Vita di famiglia dedita al lavoro quotidiano e alla preghiera, come qualunque famiglia dell'epoca in quel luogo. Giuseppe e Maria hanno l'atteggiamento proprio del cristiano. Al centro della famiglia c'è Gesù, che impara a vivere nel nascondimento e nel lavoro. Ad un tratto la Famiglia vive una crisi profonda, quando non ha con sé Gesù. Giuseppe e Maria Lo cercano con ansia, finché Lo trovano il terzo giorno nel Tempio di Gerusalemme, dove era rimasto. Egli era seduto in mezzo ai maestri: li ascoltava e li interrogava. Erano tutti stupiti per la sua saggezza e la sua intelligenza. Quando i genitori finalmente Lo trovano e gli manifestano la loro angoscia per averlo perduto, Egli mostra meraviglia. "Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?" Essi rimangono stupiti a quella risposta e non comprendono.Gesù comunque torna con loro a Nazaret e rimane come sempre a loro sottomesso. Maria medita nel cuore quell'avvenimento, mentre Gesù cresce in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

La Sacra Famiglia sia di esempio per ogni famiglia cristiana in cui si allevano i figli secondo la Legge del Signore. La santità famigliare si costruisce nell'accettazione, nella semplicità e nella disponibilità, mantenendo sempre acceso il dialogo ed accettando anche gli inevitabili momenti di crisi. Non manchi mai la ricerca di Dio, quando non Lo sentiamo abbastanza vicino, perché sia sempre al centro della nostra vita, come Gesù nella Sacra Famiglia. Maria e Giuseppe ci danno un grande esempio: non trovando Gesù si dispongono insieme a cercarlo prima tra i famigliari e i conoscenti, poi ritornando sui loro passi fino a Gerusalemme, dove finalmente lo trovano.



 


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