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PAROLA DELLA SETTIMANA : TERZA SETTIMANA DI MAGGIO 2024
Inviato da Alba il 17/5/2024 20:00:00 (2 letture)


TERZA SETTIMANA DI MAGGIO 024


Il "futuro" è lo Spirito, senza di Lui che è Memoria viva e Presenza vivificante non possiamo essere Figli di Dio, fratelli e discepoli di Gesù. Lui, lo Spirito, ci aiuterà a diventare "conformi" a Gesù. Passo passo ci guiderà a tutta la Verità, ci "introdurrà", ci farà entrare nella vita di Gesù, nella Comunione con il Padre, ci insegnerà a vivere da figli nel Figlio. "E' bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito"(16,7). E' commovente vedere Gesù che sceglie per noi il meglio e ci promette di non lasciarci soli. La scelta che fa, la ritiene per noi il meglio. La legge dell'amore che regola la vita della Trinità diventa, grazie al dono di Gesù, la possibilità di vivere non solo "l'immagine", ma anche a "somiglianza" con Dio. 


IL SAPERE IN PILLOLE : LUNEDI', 20 MAGGIO 2024
Inviato da Alba il 17/5/2024 19:50:00 (2 letture)


LUNEDI', 20 MAGGIO 2024

IL SAPERE IN PILLOLE



Il dolore è straziante ma la madre sta. Dimora, irremovibile nella fede. In quel momento solo lei e pochi altri rappresentano la Chiesa. Si sono stancati i discepoli, sono fuggiti gli apostoli, la nascente Chiesa si è sbriciolata al primo soffio di vento. Maria no. La prima che ha creduto non cede, dimora, resta ai piedi della croce. E quel dimorare l'ha fatta diventare icona di speranza per quanti, nella storia, hanno vissuto momenti tragici. Quel dolore affrontato senza cedimenti, senza tracolli, è diventato l'albero alla cui ombra ci rifugiamo. Quando il dolore ci interrompe la vita e sembra cancellare ogni cosa, Maria ci sostiene e ci aiuta a non cedere, a dimorare, a credere. A lei affidiamo la nostra vita nel momento della prova, per imparare ad attendere la resurrezione. 


IL SAPERE IN PILLOLE : VENERDI', 17 MAGGIO 2024
Inviato da Alba il 16/5/2024 16:50:00 (12 letture)


VENERDI', 17 MAGGIO 2024

IL SAPERE IN PILLOLE



Gesù mette un po' alla prova Pietro. Egli si è dimostrato fedele ed infedele, sciocco ed intelligente allo stesso tempo. Eppure la scelta di Gesù non cambia. Lo vuole capo e pastore del gregge. Lo vuole pescatore di uomini e capo della nascente comunità cristiana, della Chiesa. Non lo vuole perfetto e infallibile, ma lo desidera consapevole della propria fragilità e della propria forza. Lo desidera "perdonato" e consapevole di essere tale. Lo desidera umile, abbandonato e per questo fedele. Se dovessimo guardare con occhi disincantati, la storia di Pietro non ha nulla di eroico, di nobile e di desiderabile. Eppure è uno dei testimoni privilegiati che Dio stesso ci mette davanti, a modello della novità che la sua Parola ha portato. Nell'amore accolto e corrisposto si trasforma la fragilità in forza, l'infedeltà in fedeltà, la paura in coraggio. 


IL SAPERE IN PILLOLE : GIOVEDI', 16 MAGGIO 2024
Inviato da Alba il 15/5/2024 16:00:00 (2 letture)


GIOVEDI', 16 MAGGIO 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Cristo garantisce per tutta l'estensione del tempo di pregare per l'unità dei cristiani e noi viviamo immersi nella sua preghiera. Lui certo non si illudeva sulle nostre capacità di vivere nella sua unità e neppure noi possiamo illuderci. Ma tutta la perversità dell'uomo e delle strutture sociali non possono far dubitare dell'efficacia della preghiera di Cristo e dell'efficacia della preghiera umana che si unisce a quella di Cristo. L'onnipotenza e la misericordia divina, che la preghiera di Cristo fa sprigionare, sorpassa di gran lunga la nostra miseria.

IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOLEDI', 15 MAGGIO 2024
Inviato da Alba il 14/5/2024 17:40:00 (3 letture)


MERCOLEDI', 15 MAGGIO 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Il Maestro, ormai vicino a morire, col cuore pieno di tenerezza per i suoi discepoli, prega: "Padre, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi". Egli invoca il Padre di renderci suoi figli - anche se lontani per colpa nostra - e, di conseguenza, di affratellarci tra noi nella più salda, perché divina, unitCà. osì, in Gesù, siamo divenuti "figli" e da questo sentirci figli nasce l'esperienza della pienezza della gioia, la stessa che ha sostenuto Gesù nell'arco della sua esistenza terrena. Questa "figliolanza" è la parola, la verità, l'interiore certezza che ci affranca da tutti i limiti esteriori e interiori dell'esistenza. Siamo figli, e perciò tutto possiamo attenderci dal Padre nostro onnipotente. Ma, se siamo figli di un unico Padre, siamo anche fratelli tra di noi. Occorre dunque vivere da fratelli, per testimoniare la nostra figliolanza, e perché possa realizzarsi un giorno l'ardente desiderio di Gesù: "Che tutti siano uno". 

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