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IL SAPERE IN PILLOLE : MERCOLEDI', 3 APRILE 2024
Inviato da Alba il 2/4/2024 20:00:00 (12 letture)


MERCOLEDI', 3 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Gesù risorto viene riconosciuto solo attraverso dei segni: i racconti delle apparizioni del risorto sono delle vere e proprie catechesi indirizzate alle nostre comunità. Come se gli evangelisti e i testimoni ci dicessero che da ora in avanti, Gesù lo possiamo raggiungere solo attraverso dei segni, dei sacramenti. Per la Maddalena il segno è stato il suo nome pronunciato con verità e affetto dal risorto. Il nome, nella tradizione biblica, indica la storia della persona: Maria capisce in quel momento di essere conosciuta e amata da sempre. Per i due pellegrini di Emmaus, invece, Gesù ricorre a mezzi più decisi: li trova scoraggiati, ripiegati su loro stessi e il loro dolore, la loro mente è annebbiata, la loro fede spenta. "Noi speravamo", dicono..... La frase più deprimente dell'intero Vangelo. Gesù, allora, li richiama severamente alla corretta interpretazione della Scrittura: le parole che hanno letto, meditato sono da interpretare come profezia di ciò che è accaduto. Ora lo Spirito soffia impetuoso e gli scoraggiati discepoli di Emmaus cominciano a capire. Ma solo davanti ad un altro segno, il pane spezzato, si accorgeranno di essere davanti al maestro Gesù. 


IL SAPERE IN PILLOLE : MARTEDI', 2 APRILE 2024
Inviato da Alba il 1/4/2024 20:00:00 (17 letture)


MARTEDI', 2 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Maria commette il più pericoloso degli errori: non riesce ad abbandonare il sepolcro, non riesce a farsi una ragione del suo lutto, è così triste dall'avere perso Dio da non accorgersi che egli è lì accanto a lei! Può succedere, nella nostra vita, di essere travolti da eventi inattesi, da enormi sofferenze, da delusioni cocenti. In quei momenti a prevalere è il senso di vuoto e la morte interiore. In quei momenti preghiamo Dio come se Dio non ci fosse. La fede viene come travolta e spenta dalla disperazione. Proprio in quel momento il Signore ci raggiunge e ci invita a uscire dal sepolcro. Non c'è che un modo per superare la tristezza: non amarla. Non c'è che un modo per abbandonare il dolore: non affezionarsi al dolore. 


PAROLA DELLA SETTIMANA : FINE MARZO E INIZIO APRILE 2024
Inviato da Alba il 1/4/2024 12:00:00 (17 letture)


FINE MARZO E INIZIO APRILE 2024





Nel Vangelo di san Giovanni troviamo il racconto della scoperta da parte degli apostoli, la domenica mattina, della resurrezione del Signore: trovarono il sepolcro vuoto! Dio ha fatto rotolare via la pietra, cioè il peccato che ostacola l'incontro con il Signore: la vita ha ribaltato la morte. Il racconto è carico di gesti e di simboli: l'andare di Maria nel buio, il suo stupore per la scoperta, il correre per annunciare agli apostoli che Gesù era stato portato via, il correre di Pietro e di Giovanni verso il sepolcro, la ritualità del rispetto dei ruoli (Giovanni aspettò Pietro prima d'entrare), i teli, il sudario, la conversione: "credettero"! I discepoli non avevano ancora compreso la Scrittura; questa frase che conclude il racconto evangelico, rappresenta ancora oggi la nostra difficoltà a comprendere, nella sua verità più profonda, l'evento della resurrezione di Gesù che oggi celebriamo. La vittoria della vita sulla morte è il più grande annuncio della storia, non solo per i credenti, ma per tutti gli uomini. Il credente non può tenere per sé questo messaggio. L'annuncio cristiano diventa efficace se vive nelle nostre coscienze, quando riusciamo a capire che è possibile educare a un amore autentico; quando pensiamo che affidandoci ai criteri evangelici possiamo far rinascere un amore coniugale languente; quando riusciamo a pensare agli altri; quando riusciamo a perdonare le offese impossibili da perdonare secondo la logica di questo mondo; quando sperimentiamo che è possibile cambiare la nostra società. Il cuore della vita cristiana è esattamente questo: credere l'incredibile, amare chi non è amabile, sperare contro ogni evidenza. Fede, speranza e carità sono possibili in ogni condizione, anche la più sofferta, se si crede alla risurrezione.






IL SAPERE IN PILLOLE : LUNEDI', 1 APRILE 2024
Inviato da Alba il 1/4/2024 11:40:00 (17 letture)


LUNEDI', 1 APRILE 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Non è facile convertirsi alla gioia, non è semplice credere che veramente Gesù è risorto. La caratteristica che accomuna le diverse apparizioni di Gesù risorto è proprio il senso di stupore e di dubbio che contraddistingue tutti i protagonisti, anche gli apostoli. E se hanno faticato loro a credere, non dobbiamo scoraggiarci! Gesù è veramente risorto: non rianimato, né tanto meno reincarnato. Il suo corpo umano è risuscitato: è proprio lui, mangia e beve come tutti, ma, nel contempo è riconosciuto solo con lo sguardo profondo della fede, attraverso dei segni. Negare la resurrezione è l'unico modo per smontare dal di dentro il cristianesimo. Lo capiscono bene gli uomini del sinedrio che, come soluzione, cominciano a diffondere la prima delle false notizie riguardanti lo straordinario evento. 


IL SAPERE IN PILLOLE : VENERDI', 29 MARZO 2024
Inviato da Alba il 28/3/2024 19:50:00 (21 letture)


VENERDI', 29 MARZO 2024


IL SAPERE IN PILLOLE


Che cos'è, per noi, la Croce? Che cosa pensiamo, quando pensiamo alla Croce? Di certo, non credo che ci venga da pensare a qualcosa di bello e di positivo. Quando, infatti, diciamo: "Ho un'enorme croce da portare sulle spalle", oppure "Che croce mi è capitata!", non esprimiamo sicuramente gioia, né tanto meno soddisfazione. La Croce ci rimanda alla fatica, alla sofferenza, al sacrificio, al peso, alla malattia, al dolore, in definitiva, alla morte. A tutto possiamo pensare, quando pensiamo alla Croce, tranne che a un albero che dà frutti. Eppure, per un incomprensibile mistero della volontà di Dio, anche l'albero della Croce dà frutto, e per di più un frutto che dona la vita; e neppure una vita qualsiasi, ma quella che dura per sempre. Perché Dio ha scelto di pendere con suo Figlio, come un frutto, da quell'albero della Croce. Perché la Croce, da quel venerdì pomeriggio, non è certo scomparsa dalla faccia della terra, tutt'altro: ma non ha più l'ultima parola sull'umanità. 


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